Sabato 10 giugno, dalle 18
Dagli spadari che sconfissero il Barbarossa alla galleria del vento della Ferrari:
itinerari storico-letterari nei nostri quartieri.
Una camminata alla scoperta della storie e delle storie della Bovisa, in viaggio tra le pagine di “Zaher e i suoi fratelli” in compagnia dell’autore Guido Tassinari.
Vista dipinta su un cavalletto, la Bovisa è un reticolo di vie e piazze e alberi che formano un grande ciuffo sulle ventitré a Milano; cresciuto ribelle dai tempi della Gallia Cisalpina, misura quattordici stadi per otto. Guardata sulle cartine topografiche della marina mercantile ha la forma di un ovale schiacciato, l’estremità d’un capodoglio che inglobante gli antichi rioni industriali abbandona lento, verso l’oceano, il centro della città. Osservata dagli astronauti, lassù nell’alto dei cieli, si scorge, nitida, sul capo di quel corpaccione, come una lacrima sfuggitagli e lassù cristallizzatasi, una foresta. Girandola di vena in vena, di giorno dentro questa testona di balena si contano trentamila anime, una su cinque è di uno scienziato o un designer o un uomo d’affari, una su cinque di un ingegnere o un architetto o un aspirante tale. Di notte vi si vedono riposare ventimila corpi, uno su cinque è straniero, uno su cinquanta è senza tetto, gli altri sono impiegati e arti- giani, qualche giovane professionista che vi ha trovato una casa a buon prezzo, tante famiglie di operai pensionati dalle fabbriche di quello che fu uno dei maggiori distretti produttivi mondiali e ora le ha tutte chiuse fuorché tre, piccine. È una città nella città che disegna da sé la lunga parabola dell’ascesa, caduta, reinvenzione dei quartieri urbani industriali europei e nordamericani. Le sue peculiarità rispetto agli altri sono minime e massime allo stesso tempo. La sua umanità è profondamente diversa e allo stesso tempo profondamente uguale a quella di tutti gli altri.
Evento organizzato grazie alla collaborazione con la libreria Tiritera.